martedì 17 luglio 2007


I nuovi banchieri
foto di Julien MagnatIl Governatore della Banca d’Italia Draghi ha chiesto alle banche di ridurre i costi dei servizi. E allinearli all’Europa. Profumo ha risposto.Non avrebbe dovuto. Da quando convive con il pregiudicato Geronzi non è più lui. Ogni mattina chiede al suo specchio privato: “Chi è il banchiere più bello del reame?” E lo specchio gli risponde sempre: “Passera di Banca Intesa”. E’ distrutto, è un uomo ferito negli affetti bancari. Ma, non per questo, deve mettere in piazza il pensiero delle banche usuraie.I prezzi dei mutui, ha spiegato, in Italia sono più alti rispetto alla media europea perchè ci sono “condizioni diverse”. “In Italia ci vogliono sette anni per prendere la casa a chi non paga il mutuo, in Germania 12 mesi”.Un ragionamento cartesiano, il rischio di impresa è a carico dei clienti, di tutti: di quelli che pagano il mutuo e di quelli che non lo pagano.Ogni cittadino dovrebbe, allora, poter invocare le “condizioni diverse” in caso di difficoltà. E agire di conseguenza. Ad esempio non pagare le tasse perchè lo Stato non dà servizi adeguati. Non pagare le autostrade perchè il tempo di percorrenza con i lavori in corso raddoppia. Non pagare l’Ici perchè lo Stato non rimborsa i crediti di imposta. Non pagare l’assicurazione perchè è troppo cara. Non pagare il caffé sopra i 50 centesimi.L'italiano di fronte a “condizioni diverse” potrebbe inoltre aumentare in modo unilaterale i prezzi di quello che vende, incluso il suo lavoro. Copiare le banche insomma.Il costo del denaro è alle stelle, chi ha un mutuo a tasso variabile e non ce la fa più ha due scelte: o si fa “prendere” la casa dalle banche o finisce in mano agli usurai. Decine di migliaia di famiglie stanno perdendo la casa, forse dopo sette anni, come dice Profumo. Ma chi ha consigliato alle famiglie il mutuo a tasso variabile? Forse le banche? E chi ci guadagna alla fine, come sempre, dalle “condizioni diverse”? Per saperlo leggete la trimestrale di Unicredit : tremiliardicentonovantunomilioni di euro di risultato di gestione nei primi tre mesi del 2007.

lunedì 2 luglio 2007



Se ci mettiamo tutti a farla girare ci vorrà poco a fargli un bel casino...L'auto ad aria è... volata viaL'auto ad aria è... volata viaEolo, la vettura che avrebbe fatto a meno della benzina è stata fatta sparire. Perché?VIVAMO IN UN MONDO DOVE CI VOGLIONO FAR CREDERE CHE IL PETROLIO E' IMPORTANTE QUANTO L'ACQUAQUESTA DEVE DAVVERO FARE IL GIRO DEL MONDO!Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la "Eolo" (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare,fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano.Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento.Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice. Qualcuno l'ha mai vista in Tv?Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it/ venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie. Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo http://www.eoloauto.it/ risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria, che, senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola,hanno usato Internet per far circolare informazioni. Tant'è che anche oggi, se scrivete su Google la parola "Eolo", nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia. Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti. Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto. I dirigenti di Eolo Auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno. Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda? Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati.Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi nè di cambi olio,che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che "l'informazione" ufficiale dica mai nulla, presa com'è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo.... invece delle inutili catene di S. Antonio, facciamo girare queste informazioni!!!LA GENTE DEVE SAPERE!!!!!!!
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Martedi 03/07/2007